SRE 2025: Come Google Rivoluzionerà l'Affidabilità dei Sistemi nel Nuovo Anno

Il futuro del Site Reliability Engineering secondo Google nel 2025
La nuova frontiera dell'affidabilità dei sistemi secondo Google per il 2025
Matteo 7 min

Se pensate che il vostro sistema sia complesso, provate a immaginare cosa significa gestire l’infrastruttura di Google. Miliardi di utenti, milioni di server, e un codice base che farebbe girare la testa anche al più esperto degli sviluppatori. Come abbiamo visto nell’analisi di Oasis, anche i sistemi apparentemente semplici possono nascondere complessità inaspettate. Eppure, nonostante questa complessità apparentemente ingestibile, i servizi di Google continuano a funzionare con un’affidabilità che fa invidia a molti. Come ci riescono? La risposta sta in una rivoluzione silenziosa che sta avvenendo nel campo del Site Reliability Engineering (SRE).

Il Problema: Quando la Complessità Diventa Ingestibile

Ricordate quando pensavamo che gli error budget fossero la soluzione a tutti i nostri problemi di affidabilità? Bei tempi. Ma il mondo è cambiato, e con esso anche le sfide che dobbiamo affrontare:

I sistemi moderni hanno raggiunto livelli di complessità che erano inimmaginabili solo pochi anni fa. Con l’intelligenza artificiale e il machine learning che permeano ogni aspetto dei nostri prodotti, la sfida è diventata ancora più impegnativa. In questo nuovo panorama, non possiamo più permetterci margini di errore - la privacy degli utenti e la conformità normativa richiedono una precisione assoluta. Zero errori non è più un’opzione, è diventata una necessità imprescindibile.

La Soluzione di Google: STAMP e il Pensiero Sistemico

Google ha deciso di affrontare questa sfida con un approccio completamente nuovo: STAMP (System-Theoretic Accident Model and Processes), sviluppato dalla Prof.ssa Nancy Leveson del MIT. Ma non lasciatevi spaventare dal nome accademico - è più pratico di quanto pensiate.

Da Catene di Eventi a Stati del Sistema

Il vecchio modo di pensare agli incidenti era lineare:

  1. Qualcosa si rompe
  2. Questo causa un altro problema
  3. Il sistema va in crash
  4. Tutti entrano nel panico
  5. Qualcuno viene svegliato alle 3 del mattino

Ma la realtà è molto più complessa. STAMP ci fa vedere il sistema come un organismo vivente, dove gli incidenti non sono una semplice catena di eventi, ma il risultato di interazioni complesse tra componenti che potrebbero funzionare perfettamente… solo non insieme.

Gli Stati di Pericolo: La Zona Grigia tra Normale e Disastro

Uno dei concetti più interessanti introdotti da STAMP è quello degli “stati di pericolo”. Immaginate di avere tre stati possibili nel vostro sistema:

Il sistema può trovarsi in tre stati fondamentali. Durante le operazioni normali, tutto funziona come previsto e il sistema opera in modo ottimale. Lo stato di pericolo rappresenta una zona grigia dove il sistema continua a funzionare ma si trova in una configurazione potenzialmente pericolosa - come un aereo che vola con poca benzina. Infine, abbiamo lo stato di perdita operativa, quello che tecnicamente chiamiamo “Houston, abbiamo un problema” e che tutti noi speriamo di non dover mai affrontare.

La magia sta nel riconoscere e gestire questi stati di pericolo prima che si trasformino in veri e propri disastri.

Un Caso Studio: Il Rightsizer Impazzito

Per capire meglio come funziona questo approccio nella pratica, vediamo un caso reale che ha colpito Google nel 2021. È una storia che coinvolge quote di risorse, automazione e quella che sembrava una buona idea… fino a quando non lo è stata più. Come nel recente articolo sulla migrazione del codice legacy, a volte le soluzioni apparentemente più semplici possono nascondere insidie inaspettate.

Il Setup

Google usa un sistema chiamato “rightsizer” per gestire automaticamente le quote di risorse dei vari servizi. L’idea è semplice:

  • Se un servizio usa meno risorse del previsto
  • Il rightsizer abbassa automaticamente la sua quota
  • Tutti felici e contenti… o forse no?

Cosa È Andato Storto

Il sistema aveva quattro componenti principali:

  1. Il Rightsizer stesso
  2. Il sistema di monitoraggio dell’uso delle risorse
  3. Il meccanismo di riduzione delle quote
  4. Il servizio quote

Tutto sembrava perfetto sulla carta, ma c’era un problema nascosto: il feedback loop. Il sistema riceveva informazioni errate sull’utilizzo delle risorse, e come un GPS che vi dice di svoltare in un fiume, ha seguito fedelmente queste indicazioni errate.

La Lezione Appresa

Questo incidente ha evidenziato perfettamente perché l’approccio STAMP è così potente:

  • Non si è trattato del fallimento di un singolo componente
  • Ogni parte del sistema funzionava esattamente come progettata
  • Il problema era nell’interazione tra i componenti
  • La situazione di pericolo è durata settimane prima del disastro

Le Quattro Condizioni per il Controllo

STAMP si basa su quattro condizioni fondamentali per il controllo dei sistemi:

  1. Condizione Obiettivo

    • Il sistema deve avere obiettivi chiari
    • Esempio: “Mantenere la quota di risorse ottimale”
  2. Condizione Azione

    • Il sistema deve poter influenzare lo stato
    • Esempio: “Capacità di modificare le quote”
  3. Condizione Modello

    • Il sistema deve avere un modello di se stesso
    • Esempio: “Comprensione di come le quote influenzano le prestazioni”
  4. Condizione Osservabilità

    • Il sistema deve poter monitorare il suo stato
    • Esempio: “Metriche sull’utilizzo delle risorse”

Implementazione Pratica: Come Adottare STAMP

Se state pensando di implementare STAMP nella vostra organizzazione, ecco alcuni passi pratici:

1. Setup

Il primo passo nell’implementazione di STAMP consiste nel mappare il sistema come un’entità unica e coesa. Questo significa andare oltre la semplice identificazione dei componenti chiave per comprendere veramente come questi interagiscono tra loro. È fondamentale documentare accuratamente queste interazioni e, soprattutto, identificare gli stati di pericolo potenziali che potrebbero emergere da queste interconnessioni. Questo approccio olistico ci permette di vedere il bosco oltre gli alberi, catturando la vera natura sistemica delle nostre infrastrutture moderne.

2. Implementare il Monitoraggio Sistemico

class SystemMonitor:
    def __init__(self):
        self.hazard_states = []
        self.control_actions = {}

    def detect_hazard_state(self, system_state):
        # Logica per identificare stati di pericolo
        pass

    def take_corrective_action(self, hazard):
        # Azioni correttive basate sul tipo di pericolo
        pass

3. Stabilire Feedback Loop Efficaci

  • Implementare sistemi di monitoraggio completi
  • Creare meccanismi di feedback rapidi
  • Validare l’accuratezza dei dati di feedback

4. Pianificare le Azioni di Controllo

class ControlAction:
    def __init__(self, name, safety_requirements):
        self.name = name
        self.safety_requirements = safety_requirements

    def validate(self, current_state):
        # Verifica che l'azione sia sicura nello stato corrente
        pass

    def execute(self):
        # Esegue l'azione se passa la validazione
        pass

Il Futuro del SRE nel 2025

Google sta già preparando il terreno per quella che sarà una rivoluzione nel campo del SRE nel 2025. I piani di implementazione di STAMP sui sistemi più complessi stanno già mostrando risultati promettenti, che diventeranno ancora più evidenti nel prossimo anno:

Le previsioni per il 2025 sono entusiasmanti: vedremo centinaia di nuovi scenari di rischio identificati preventivamente grazie all’intelligenza artificiale integrata con STAMP. Le mitigazioni automatizzate diventeranno la norma, non l’eccezione. La comprensione delle interazioni sistemiche raggiungerà nuovi livelli grazie all’uso di modelli predittivi avanzati. L’approccio alla gestione dell’affidabilità diventerà sempre più proattivo, con sistemi in grado di auto-correggersi prima che si verifichino problemi.

Nel 2025, vedremo anche l’emergere di nuovi ruoli professionali dedicati: i “System Interaction Engineers” e i “Predictive Reliability Architects” diventeranno probabilmente delle figure chiave nei team SRE.

Conclusione: Un Nuovo Paradigma per l’Affidabilità

L’evoluzione del SRE in Google rappresenta un cambio di paradigma fondamentale, che va ben oltre i principi SOLID tradizionali dello sviluppo software. Stiamo passando da un approccio reattivo a uno proattivo, da componenti isolati a sistemi interconnessi, da error budget a controllo sistemico, da correzione a prevenzione. E mentre aziende come Spotify continuano a innovare nel campo dell’IA, Google sta aprendo nuove frontiere nella gestione dell’infrastruttura.

E la cosa più interessante? Questo approccio non è limitato a giganti come Google. Ogni organizzazione che gestisce sistemi complessi può beneficiare di questi principi, adattandoli alla propria scala e alle proprie esigenze.

Come evidenziato nel documento interno di Google: “Non stiamo più cercando di prevedere cosa potrebbe rompersi. Stiamo costruendo sistemi che sono intrinsecamente più sicuri e affidabili.” Questa filosofia riassume perfettamente il cambio di paradigma che sta avvenendo nel campo della reliability engineering.

Se anche voi state lottando con la crescente complessità dei vostri sistemi, forse è il momento di considerare un approccio più sistemico. Dopotutto, se funziona per Google…

P.S. E la prossima volta che qualcuno vi chiede perché il vostro sistema è andato in crash, invece di cercare il “colpevole”, provate a chiedervi: “Quali interazioni non abbiamo considerato?”

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